mercoledì 19 dicembre 2012

La vita è fatta di decisioni, scelte, attese. Sta piovendo, la partita è già iniziata, i vestiti sono bagnati e coperti di fango. Qualche colpo l'ho già preso e i primi dolori cominciano a farsi sentire, i primi lividi a formarsi, ma dopotutto la partita è appena agli inizi: 80 minuti sono ancora lunghi.
Oggi sono da solo alla fine del campo, il 15, l'estremo. Devo correre tanto, sudare, soffrire per recuperare tutte le palle vaganti ed evitare il disastro.
La battaglia si svolge a centrocampo, non abbiamo la palla ma la difesa regge. Lo scontro continua e si porta via tutta la difesa. Resto da solo a osservare l'evolversi degli eventi.
Non sono tranquillo, ho il presentimento che presto accadrà qualcosa e, fulmineamente, come se i miei più oscuri timori si fossero realizzati, un solo uomo squarcia la linea di difesa e corre con la palla in mano verso le zolle che custodisco.
La mente comincia a muoversi e contemporaneamente parte anche il corpo. "Come posso fermarlo? Certo che corre veloce per essere così grosso! Cazzo quanto è grosso!"
Intanto le gambe si muovono e corro verso di lui. "Devo correre dritto o portarlo verso la linea? Verso la linea! No, così perdo troppo tempo!"
Intanto sono sempre più vicino, i passi si riducono, l'adrenalina pompa forte e la mente impazzisce. "Lo prendo alto così provo a recuperare anche la palla! No, è troppo più forte di me, devo andare basso, alle caviglie! E se lo manco? Devo provare a spingerlo fuori! Maledizione è troppo veloce! Se non lo stendo va in meta! Qui finisce che mi rompo qualcosa... Che ci sarà per cena? E se recupero palla e vado io in meta? Allora entro alto! No! Basso! Non lo so..."
Ormai siamo vicinissimi, posso vederlo in faccia, vedere il taglio al sopracciglio, il sudore che scioglie il fango dalla faccia e i suoi occhi che fanno trapelare scelte e determinazione.
Ora tocca a me, il tempo dei pensieri è finito, è arrivato il momento di agire. Mi lancio verso di lui ma non so ancora come finirà, l'unica certezza è che sono in volo.

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